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Congratulations and welcome to the Springboard Technical Expert Program (STEP). You have been identified as one of the top IT pro influencers in the world due to your knowledge and impact on the IT pro community around Microsoft technologies. |
This program helps to expand reach beyond typically-attended Microsoft events like TechEd to more local efforts, which helps to support you as the "smartest person in the room" on Microsoft technologies. The nexus of the program lies in the IT pro-ready content on The Springboard Series on TechNet.
Inizia così la mail contenuta nel Welcome Kit che mi è arrivato oggi direttamente da Redmond… Nel kit ci sono una polo per me, penne e adesivi per i portatili che prometto di distribuirvi al prossimo seminario che verrete a seguire… rimanete sintonizzati perché subito dopo l'estate ci saranno diversi seminari e incontri dove potremo vederci!. :-)
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L'utilizzo di App-V in una Virtual Desktop Infrastructure è sicuramente un altro modo per sfruttare appieno le potenzialità della virtualizzazione delle applicazioni e costruire una infrastruttura dinamica.
La creazione di una infrastruttura VDI è utile ad esempio in quegli scenari in cui si vogliono centralizzare le applicazioni aziendali sfruttando l'accesso via RDP tramite Thin Client, grazie anche a RemoteFX, o hardware ormai obsoleto utilizzando Windows Thin PC, una versione di Windows che può essere installata nei computer più vecchi per utilizzarli come client RDS/VDI e ottenibile tramite Software Assurance.
Grazie al nuovo ruolo "Virtualization Host" dei Remote Desktop Services di Windows Server 2008 R2 è possibile integrare i servizi RDS con Hyper-V per creare un'infrastruttura VDI con Personal Virtual Desktop o Pooled Virtual Desktop. A differenza di una soluzione basata sul Session Host, in cui ogni utente ha una "sessione" separata, le Virtual Machine di un ambiente VDI consentono una separazione maggiore degli ambienti. In questo modo è possibile assegnare permessi amministrativi agli utenti nella propria VM oppure utilizzare applicazioni che richiedono un sistema operativo client per essere eseguite e che in un Terminal Server (Session Host) non funzionerebbero correttamente.
Perchè utilizzare App-V in una infrastruttura VDI
Il vantaggio di utilizzare App-V in un'infrastruttura VDI è consentire il rapid deployment delle macchine virtuali e delle applicazioni. Nel momento in cui viene preparato il template della virtual machine, non dobbiamo preoccuparci di installare le applicazioni, ma al massimo installiamo un antivirus ed l'App-V Desktop Client.
Ogni volta che l'utente eseguirà il login nella sua macchina VDI il client App-V riconoscerà quali applicazioni l'utente è autorizzato ad utilizzare e le attiverà. In questo modo non è necessario creare template differenti con set di applicazioni differenti, e questo ci permette di avere un'infrastruttura molto dinamica e facilmente scalabile. Il provisioning di nuove macchine diventa davvero questione di minuti, così come la distribuzione di nuove applicazioni.
Gestione delle impostazioni degli utenti
Per semplificare e rendere dinamica la configurazione delle impostazioni dei nostri client App-V, sia client "classici", VM VDI o macchine Session Host o Terminal Server, è possibile scaricare il Microsoft Application Virtualization Administrative Template (ADM Template), che ci permette di sfruttare le Group Policy di Active Directory per gestire una serie di impostazioni di App-V come il server di streaming dei package virtuali o la cartella nella quale salvare le personalizzazioni che gli utenti fanno alle proprie applicazioni.
In particolare è utile sfruttare l'impostazione relativa alla "Posizione dati specifici per utente" e configurarla in modo tale che punti a una share di rete (come mostrato in figura 2). In questo modo nella share verranno salvate le impostazioni che l'utente configura in ciascuna applicazione, l'utente ritroverà le sue impostazioni su ogni desktop del VDI Pool a cui si connetterà e non sarà necessario mantenere in modo persistente lo stato della VM.
Figura 1: Scelta della Posizione dati specifici per utente
Ottimizzazione dello streaming
Tra le novità più importanti della versione 4.6 SP1 di App-V c'è il pieno supporto alla Read-Only Cache per RDS e per la VDI. E' ora possibile configurare i client App-V in modo tale che accedano tutti ad un unico file .FSD impostato in sola lettura e in cui vengono memorizzati i package di tutte le applicazioni presenti nei server di streaming.
Questo consente di non avere in ciascuna macchina virtuale un file di cache locale, risparmiando storage nella SAN e di ottimizzando il traffico di rete.
Infrastruttura VDI e accesso da remoto
L'integrazione con i Remote Desktop Services del Virtualization Host e dei componenti VDI rende possibile l'utilizzo di Connessione RemoteApp e desktop o del Remote Desktop Web Access per accedere in desktop remoto alle macchine, come mostrato in figura 2.
Figura 2: Connessione al Remote Desktop Web Access per potersi collegare alla VDI
Facendo click sull'icona del proprio Desktop oppure sull'icona del Pool VDI viene lanciata la connessione remota e, se la macchina virtuale in esecuzione su Hyper-V è spenta o è in "Save State", viene prima riattivata. Dopo la connessione l'utente comincia ad usare la macchina come un vero e proprio desktop.
Se configuriamo il RDS Web Access per l'utilizzo di un RDS Gateway, che incapsula il protocollo RDP in un tunnel HTTPS, possiamo permettere ad un utente di collegarsi anche da computer che sono fuori dalla LAN aziendale al proprio Personal Desktop o ad un Pool VDI aziendale in maniera sicura, senza la necessità di configurare un server VPN.
Per chi preferisce non usare la schermata del Web Access, in Windows 7 è possibile integrare i collegamenti a RemoteApp, infrastruttura VDI e Session Host direttamente nel menu Start di Windows: Connessione RemoteApp e desktop.
Come provare App-V in una infrastruttura VDI
Su TechNet trovate delle guide di approfondimento dedicate alla creazione di una infrastruttura VDI:
- Deploying Virtual Desktop Pools by Using Remote Desktop Web Access Step-by-Step Guide
- Deploying Personal Virtual Desktops by Using Remote Desktop Web Access Step-by-Step Guide
- Deploying a Simple Virtual Desktop Infrastructure .
Per provare Application Virtualization in una infrastruttura VDI potete scaricare da Technet e MSDN la versione di valutazione senza limiti di Microsoft Desktop Optimization Pack.
Quando deciderete di andare in produzione dovrete valutare il Licensing, considerando che per i PC coperti da Software Assurance l'acquisto della Microsoft VDI Suite copre anche il licensing relativo ad Application Virtualization. I PC non coperti da Software Assurance hanno bisogno invece anche della licenza VDA – Windows Virtual Desktop Access.
Figura 3: Modalità di licenza per Microsoft VDI
Figura 4: Microsoft VDI Suites
È utile ricordare che la sottoscrizione a Windows Intune include anche i benefici della Software Assurance, e con una spesa aggiuntiva molto ridotta (meno di 1€ a computer al mese) consente di coprire i computer anche con la licenza di MDOP.
Approfondimenti:
Application Virtualization Whitepapers
Application Virtualization TechCenter
Come configurare una cache di sola lettura su App-V Client
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Una delle novità dei Remote Desktop Services in Windows Server 2008 R2 sono le RemoteApp, che permettono di visualizzare nel client locale solo la finestra dell'applicazione eseguita nel server Session Host/Terminal Server remoto, senza visualizzare tutto il desktop della sessione remota. In questo modo la finestra dell'applicazione può essere minimizzata sulla barra delle applicazioni del client che ha effettuato l'accesso, ed interagire con essa (ad esempio, nel caso di Outlook, visualizzandone anche l'icona di stato nella System Tray).
Questo permette di evitare confusioni da parte dell'utente quando lavora sia con applicazioni locali che con applicazioni remote. Se a questo aggiungete anche la possibilità di utilizzare l'interfaccia web del Remote Desktop Web Access per connettersi alle applicazioni remote o la possibilità di sincronizzare la loro lista in modo dinamico utilizzando le funzionalità di Windows 7, la semplicità nell'utilizzo diventa davvero un punto di forza per i nuovi Remote Desktop Services.
Vediamo ora come possiamo fare interagire leRemoteApp e RDS Web Access con il nostro Application Virtualization for Remote Desktop Services 4.6 Client. Se guardiamo le proprietà dei collegamenti ai nostri package virtuali presenti sul desktop o nel menù avvio ci rendiamo subito conto che l'eseguibile è sempre C:\Program Files (x86)\Microsoft Application Virtualization Client\sfttray.exe e per ogni package cambia l'argomento /launch "nome del package".
Sul Session Host lanciamo il RemoteApp Manager e andiamo quindi ad aggiungere alle RemoteApp l'applicazione SFTTRAY.EXE, facendo Browse e successivamente modifichiamone le proprietà in modo tale da inserire il parametro che farà partire il programma voluto, come mostrato in figura 1. Nel nostro caso useremo /launch "Microsoft Excel 2010 x86" e vi consiglio di fare copia-incolla dal link già presente nel menù Programmi in quanto il nome dell'applicazione "Microsoft Excel 2010 x86" è case sensitive.
Figura 1: Creazione di una nuova RemoteApp e modifica delle proprietà.
Colleghiamoci al nostro Remote Desktop Web Access e dopo aver eseguito il login vedremo tutte le applicazioni installate sui Session Host a cui esso è collegato. Cliccando sull'icona dell'applicazione si aprirà una finestra di connessione desktop remoto verso il Session Host che ospita l'applicazione, come mostrato in figura 2.
Figura 2: Lancio dell'applicazione virtualizzata dal Web Access
Una volta terminata la procedura di connessione e attivata l'apertura della sessione remota, l'applicazione virtuale (che sta girando in realtà sul Session Host) sarà visualizzata sotto forma di finestra ridimensionabile, e si comporterà esattamente come un'applicazione installata localmente sul desktop.
Per chi preferisce non usare la schermata del Web Access, in Windows 7 è possibile integrare i collegamenti alle RemoteApp nel menu Start di Windows: Connessione RemoteApp e desktop.
Possiamo utilizzare anche il ruolo RDS Gateway, che incapsula il protocollo RDP in un tunnel HTTPS, per permettere ad un nostro utente di collegarsi da un qualsiasi PC ai Session Host presenti nella rete aziendale, senza la necessità di configurare un server VPN.
Figura 3: Infrastruttura di accesso remoto con Remote Desktop Gateway
Quello che possiamo fare è pubblicare all'esterno dell'azienda la pagina di accesso del Remote Desktop Web Access, e configurare il Web Access per l'utilizzo dell'RDS Gateway. In questo modo sarà visibile la pagina di accesso del Web Access (ovviamente con autenticazione) e le connessioni verso le macchine SH/TS saranno protette dal tunnel HTTPS.
Tutto questo permette di usare App-V per poter sfruttare tutte le potenzialità del Software As a Service (SaaS) .
Approfondimenti:
- Application Virtualization (App-V) con i Remote Desktop Services (RDS): come distribuire in modo dinamico le applicazioni senza doverle installare
- App-V Security Best Practices Guide
- Community Tour 2011: Infrastrutture evolutive. A Roma il 16 Maggio 2011
- OT: Relazione finale in occasione della chiusura del Progetto Wireless presso un Hotel
- Creating Virtual Application Packages with Microsoft Server Application Virtualization Sequencer
- 3 MILIONI di contatti!
- Virtualizzare Office 2010 con App-V Sequencer 4.6 SP1 e il Package Accelerator
- Quali applicazioni è possibile virtualizzare con Server App-V?
- Diagnostics and Recovery Toolset (DaRT) 7
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- App-V deployment nei Branch Offices
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- Microsoft Management Summit 2011: annunciata la Microsoft Virtualization Academy
- Disponibile la beta di Microsoft BitLocker Administration and Monitoring (MBAM)
- Rilasciato MDOP 2011 con App-V 4.6 SP1 e Med-V 2.0
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- Microsoft BitLocker Administration and Monitoring (MBAM)
- Aggiornare il client di App-V dalla versione 4.5 alla 4.6 utilizzando i servizi ESD